Se con il termine AMP prima ci si riferiva all’acronimo Accelerated Mobile Pages (Pagine Mobili Accelerate), oggi ormai la questione si è fatta piuttosto ampia. AMP è di fatto divenuto una parola assestante che indica una tecnologia (open source) per la pubblicazione di pagine web sviluppata da Google. Il nuovo concept su cui Google sta puntando molto ha come obiettivo quello di fornire contenuti ottimizzati per una fruizione semplice e veloce. Tutto a favore della user experience, in particolar modo per il sempre più numeroso pubblico da mobile. Le pagine ed i siti in AMP infatti vengono realizzati in versione semplificata, eliminando le funzionalità superflue e andando a favore di una maggiore velocità di caricamento. È importante precisare che ci si riferisce sempre ad un tipo di esperienza mobile visto che almeno per ora le pagine AMP vengono offerta dal motore di ricerca solo ed esclusivamente sui dispositivi mobili.
Caratteristiche di un sito in AMP
Parlando in modo spicciolo, possiamo considerare le pagine AMP come veri e propri doppioni semplificati del classico sito desktop. Il codice viene nettamente ridotto delle parti superflue per cercare di fornire un contenuto superleggero e veloce da caricare. Per poter ottenere questi risultati il progetto si avvale di tre componenti essenziali:
- AMP HTML, una versione di HTML con limitazioni che assicurano però altissime prestazioni e velocità di caricamento;
- La libreria AMP JS che garantisce il rendering rapido delle pagine AMP HTML;
- La cache AMP di Google che memorizza le pagine AMP nella sua cache AMP, i server privati, e le fornisce all’utente direttamente, rendendo la loro apertura pressoché istantanea.
L’insieme di queste tre specifiche consente di caricare le diverse pagine in meno di un secondo, secondo Google, utilizzando una quantità di dati dieci volte inferiore rispetto alle corrispondenti pagine non AMP. Anche CNBC ha riscontrato una riduzione fino al 75% del tempo di caricamento delle pagine AMP, mentre grazie al pre-rendering la versione AMP può arrivare ad essere persino nove volte più veloce rispetto alla pagina canonica.
Vantaggi nell’utilizzo di AMP
Non possiamo affermare che Google penalizza le pagine non AMP, visto che il suo utilizzo è sempre facoltativo, ma comunque premia chi ne fa uso. Nel motore di ricerca infatti è possibile riconoscere i contenuti in AMP grazie alla piccola icona grigia a forma di fulmine a fianco del collegamento. Senza dubbio una chicca importante che potrebbe invogliare più utenti a fare tap, coscienti di poter accedere al contenuto nell’immediato. Quindi, anche se Google afferma che al momento la tecnologia AMP non è tra i fattori che influenzano il posizionamento, molti esperti SEO hanno comunque notato un maggior coinvolgimento degli utenti per questi contenuti. L’esperienza utente fornita è senza dubbio positiva, con un pubblico invogliato ad accedere nuovamente ad un sito che garantisce velocità ed alte prestazioni. Possibile anche che negli anni la velocità di caricamento assuma ancor più un peso specifico elevato nel ranking Google, considerato che già nel Luglio 2018 lo stesso algoritmo di ricerca è stato aggiornato per favorire la velocità di caricamento nella ricerca mobile. Meglio anticipare la rivoluzione ed affidarsi da subito ad AMP.