Il futuro degli aeroporti sarà improntato alla sicurezza tecnologica, l’idea, infatti, è quella di trasformarli in smart hub.
La parola chiave è cyber security ed al centro dei piani degli aeroporti di tutto il mondo.
Questi progetti prevedono di concretizzare soluzioni innovative ma anche di potenziare i servizi per rafforzare la cyber security, specialmente per quanto riguarda il monitoraggio, la sorveglianza e tutte le comunicazioni legate alla mobilità aerea urbana. Una svolta che riguarderà gli asset aeroportuali con una particolare attenzione che verrà rivolta anche allo sviluppo di infrastrutture di terra oltre a quelle per il controllo del traffico aereo. Una presa di coscienza necessaria dopo l’uscita del nuovo Rapporto di Black Kite dedicato alla cyber-security mondiale che facendo una stima di danni e violazioni del 2021 mette in allarme istituzioni e privati sui pericoli del prossimo futuro. Secondo il loro ultimo report, infatti, il ransomware è diventato il metodo di attacco più comune degli attacchi operati da terzi, avviando il 27% delle violazioni analizzate nel 2021. I software sono stati la fonte più comune di violazioni di terze parti (e questo accade per il terzo anno consecutivo). È stato, inoltre, stimato che il 23% degli incidenti sono correlati. Il tempo medio tra un attacco e la data di divulgazione è di circa 75 giorni. Un lasso di tempo piuttosto ampio. Il settore sanitario è stata la vittima più comune degli attacchi causati da terzi, il dato riguarda il 33% degli incidenti nel 2021. Ma del resto considerando la pandemia non è una cifra che stupisce. Sempre di più la cyber-security diventa necessaria per gestire ambiti privati (e non) al fine di proteggerli. Da sempre il volo ha rappresentato una pagina ambiziosa della storia umana e nuovi passi in avanti attendono di essere compiuti. Anche se dobbiamo ringraziare la tecnologia è bene anche guardarci da chi ne abusa o la impiega per danneggiare l’altro.