La produzione di beni e servizi si è evoluta principalmente in concomitanza con quattro specifici eventi. Inizialmente le rivoluzioni industriali erano legate all’utilizzo di diversi materiali per alimentare la produzione, come nel caso del vapore poi del carbone ed infine dell’elettricità, fino ad arrivare al quarto step che invece riguarda l’ingresso dell’informatica all’interno del mondo lavorativo aziendale. Nuove tecnologie che come mai in precedenza hanno avuto un impatto sulla crescita economica e sulle abitudini di vita di ogni cittadino. Anche per le precedenti rivoluzioni si era verificata la stessa circostanza, ma mai come per la situazione attuale, i cambiamenti erano avvenuti in modo così drastico e repentino. In pochissimo tempo la tecnologia si è fatta strada nel mondo industriale e ne è divenuta punto cruciale per la lotta alla competizione, dando vita al nuovo modello di Smart Manufacturing.
La quarta rivoluzione industriale
La quarta rivoluzione industriale che stiamo vivendo, anche conosciuta come Industry 4.0, si basa su un modello di origine tedesca proposto da Henning Kagermann, Wolf-Dieter Lukas e Wolfgang Wahlster nel 2011. Il progetto poi si concretizzò alla fine del 2013 e si incentrò principalmente su investimenti nel campo delle infrastrutture, scuole, sistemi energetici, enti di ricerca e aziende per ammodernare il sistema produttivo tedesco e renderlo nuovamente competitivo in ambito globale. Anche l’Italia nel suo piccolo, grazie al ministro Calenda nel 2016, riprese l’idea del progetto proponendo una nuova idea di fabbrica che includesse i cosiddetti sistemi ciberfisici (CPS); che altro non sono che sistemi fisici integrati con i sistemi informatici. Il tutto con l’intento di rendere la produzione “smart”, cioè flessibile e autonoma mentre i prodotti sempre più connessi e personalizzati. Per arrivare a questo si punta principalmente sulle nuove tecnologie, tra cui realtà aumentata, cloud, robotica intelligente e collaborativa, cyber security e molto altro ancora.
Le nuove scoperte tecnologiche che guidano la Smart Manufacturing
Questa svolta in campo aziendale, come molto spesso succede anche in altri ambiti, è stata resa possibile grazie alla standardizzazione delle nuove tecnologie. Per essere più chiari parliamo di una diffusione di sistemi e prodotti giunti finalmente a maturazione e che quindi possono essere prodotti e acquistati anche ad un prezzo minore. L’accessibilità dei nuovi prodotti ha permesso una capillarità massiva e la creazioni di nuove reti interconnesse che possono realmente essere utili al ciclo produttivo di una qualsiasi attività, rendendolo maggiormente prestante e permettendo una velocità in ogni processo mai vista prima. Un processo di trasformazione smart che comunque prevede un costo iniziale di investimento ma che ormai non è più considerabile come un’opportunità ma piuttosto come una necessità. Le aziende che saranno capaci di adattarsi al cambiamento sopravvivranno, mentre le altre non saranno più in grado di reggere la competizione e non potranno far altro che ritirarsi in maniera definitiva dal mercato. Non facciamoci quindi cogliere impreparati!