Da quando ha fatto il suo ingresso nel mercato nel lontano 1987, il VGA si è imposto subito come standard analogico di visualizzazione per lo schermo. La sigla proposta da IBM deriva da Video Graphics Array e si riferisce ad un metodo, al tempo rivoluzionario, di rappresentare le immagini su display. Con l’avvento del VGA, gli innumerevoli chip presenti sulla scheda madre, utili per implementare standard quali l’MDA (Monochrome Display Adapter), il CGA (Color Graphics Adapter) o l’EGA (Enhanced Graphics Adapter), vennero sostituiti da un unico elemento. Un solo chip che basa il suo principio su una grafica di tipo vettoriale, da qui “array”, rispetto invece ad una “adapter” utilizzata per le macchine informatiche fino a qualche anno prima. Una novità talmente ben progettata da IBM e così facile da installare, che negli anni venne riprodotto in diversi modi da molti competitor presenti sul mercato.
Il VGA come fonte d’ispirazione
Nonostante sotto molti aspetti è considerabile piuttosto obsoleto, il VGA è considerato anche a distanza di quasi 40 anni un importante standard grafico. Non può di certo garantire elevate prestazioni ma rimane la base di partenza su cui sono stati basati tutti i futuri progetti in ambito grafico e visivo. Ogni scheda grafica in circolazione deve essere in grado di gestire in VGA, componente che viene ancor prima dei driver in quanto ad importanza. A livello tecnico è inevitabile che durante gli anni sia stato surclassato dalle nuove tecnologie, pensiamo all’ eXtended Graphics Array (XGA) sempre proposto da IBM oppure al Super VGA, che però hanno sempre in comune lo standard alla base. Le sue potenzialità sono solamente state estese per renderle adattabili alle nuove tecnologie e alle richieste qualitative ricercate dal pubblico digitale. Per capire l’importanza del VGA basta pensare che nei computer Windows, la prima schermata (lo splash screen che appare in fase di avvio) viene visualizzato ancora in VGA mentre la macchina è concentrata a caricare i driver.
Il VGA sia per le grafiche che per il testo
Le schede di tipo VGA sono in grado di gestire sia la modalità grafica che quella testuale proposta a schermo. Spesso con il termine VGA, a livello grafico, si è soliti riferirsi ad un tipo di risoluzione di 640×480, anche se in realtà le modalità grafiche indipendenti dal tipo di hardware usato sono:
- 640×480 in 16 colori
- 640×350 in 16 colori
- 320×200 in 16 colori
- 320×200 in 256 colori
Per quanto riguarda la modalità testuale invece, lo standard VGA usa celle alfanumeriche di dimensione 80×25 o 40×25. Ogni singola cella permette di impostare fino a 16 colori per i caratteri e 8 invece per lo sfondo, con la possibilità di far lampeggiare i caratteri. Le modalità testuali supportate sono sia monocromatiche che multicolore, anche se le prime non vengono praticamente mai utilizzate. Ogni carattere presente viene rappresentato dai due byte: il primo, byte di carattere, è quello che rappresenta il carattere vero e proprio mentre il secondo, byte degli attributi, è una sezione bit utilizzata per impostare i vari attributi visivi come colore, lampeggiamento, forma del carattere ed altre caratteristiche di design.