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Come fa il mio Smartphone a capire dove lo sto posizionando

Che ci piaccia o no, qualsiasi Smartphone abbiamo in nostro possesso contiene una quantità immensurabile di sensori. Certo, quelli più famosi cono le comunicazioni Bluetooth, il GPS o tutto quello che riguarda il comparto fotografico. Ma alcuni più smanettoni o che sono nel campo di Android da qualche tempo ricorderà che vi sono diversi dispositivi che possono misurare il campo magnetico, specificare delle direzioni oppure conoscere la temperatura delle batteria a tutte le ore. Per un po’ questi dispositivi sono stati sfruttati con Apps piuttosto creative, come i “Cercametalli” – ma del resto ci sono anche altre domande che seguono a questa scoperta.

La domanda generale è, appunto: come fa lo Smartphone a capire dove è posizionato, a tutte le ore, e senza bisogno d’un uso incrociato del Wifi, Bluetooth o GPS? E’ vero che questi strumenti vengono utilizzati per quantificare la distanza fra un luogo e l’altro, dal più ravvicinato (Bluetooth) fino a quello che opera più a lunga distanza (GPS). Ma ci sono dei sensori che attualmente operano ad una distanza ancor più locale, praticamente centrato sullo Smartphone stesso.

Questi sensori sono tre: l’accelerometro, il giroscopio e magnetometro.

Cominciamo perciò a spiegare cosa fanno questi sensori separatamente per ottenere perciò la posizione esatta dello Smartphone. 

Ovviamente ci possono essere altri sensori che riguardano una miglior precisione della posizione potenziale d’un eventuale Smartphone. Questi tre sono però quelli che sono inclusi praticamente ovunque (Anche in Smartphone molto vecchi) e lavorano continuamente in tandem con i sensori più avanzati. Quest’unione di vari chip e tecnologie rendono lo Smartphone piuttosto versatile.

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